5 motivi per integrare i Tag NFC nella pubblicità cartacea (e non)

5 motivi per integrare i Tag NFC nella pubblicità cartacea (e non)

All'estero hanno già cominciato da un po', soprattutto negli stati Uniti e nei Paesi anglosassoni, a integrare dei Tag NFC all'interno di manifesti pubblicitari. Abbiamo visto il caso della 3 a Stoccolma, dei display NFC sulle tavole dei ristoranti, dei manifesti nei campus Universitari USA. Ma anche in Italia qualcosa ha cominciato a muoversi.

Forse l'apripista, in Italia, è stata la campagna di Fiat per la nuova 500L, ma resta il fatto che gli italiani hanno una passione superiore alla media per telefonini sempre nuovi, con nuove funzionalità, e quindi anche dotati della tecnologia Near Field Communication, il che contribuisce a creare un terreno fertile per campagne pubblicitarie sempre più Smart.

Ma ha senso implementare dei Tag NFC nella pubblicità cartacea? La risposta è sì. Cerchiamo di capire meglio quali sono i vantaggi concreti.

1. Ridurre al minimo l'intervallo di tempo tra la visualizzazione dell'annuncio e il momento dell'acquisto

Oggi come oggi, quando vediamo una pubblicità per strada o su una rivista, il prodotto pubblicizzato ci può colpire positivamente e potremmo anche essere interessati all'acquisto, ma quanto tempo passa prima che abbiamo effettivamente la possibilità di acquistarlo? Molto spesso, ce ne dimentichiamo, oppure non diamo più importanza a quella particolare marca. Se invece quell'annuncio è corredato da una call-to-action connessa a un Tag, con il nostro smartphone possiamo effettuare l'acquisto senza aspettare oltre. Chiaramente, questo è un vantaggio soprattutto per i prodotti più emotivi, in cui il cliente non effettua una valutazione razionale dell'acquisto, ma semplicemente compra una cosa perché gli piace o la vuole in quel momento; è il caso anche di quegli annunci per donazioni a opere benefiche, che funzionano anche per la semplicità e la velocità dell'invio di denaro ("Invia un SMS...").

2. Fornire maggiori informazioni al potenziale cliente

In un annuncio non si può dire tutto. Anzi, gli esperti dicono "Less is more", dire meno suscita curiosità. E allora soddisfiamo questa curiosità: con un Tag (o più di uno), possiamo rimandare al sito, o a una pagina ben precisa in cui spieghiamo i dettagli del prodotto, dell'offerta e, ovviamente, anche come acquistarla. Poniamo il caso di una pubblicità di un'automobile, con i concessionari aperti questo week end: potrebbe essere interessante fare un test drive, ma qual è il concessionario più vicino a casa? Grazie al link, possiamo andare sul sito e, se soddisfatti, prenotarlo direttamente.

3. Annunci che interagiscono con il consumatore

Lo ha fatto niente meno che Google, in diversi aeroporti australiani. Anche se non si è trattato di annunci cartacei, bensì di video, il discorso rimane assolutamente valido. Una volta che tramite il Tag NFC portiamo il cliente sul sito o gli facciamo scaricare un'app, l'interazione ha inizio. Ogni individuo è unico, per cui personalizzare il messaggio in funzione del target è fondamentale: porta sicuramente a maggiori probabilità di successo. Ma non solo, l'interazione è utile per la realizzazione di una nuova esperienza, che l'utente ricorderà meglio e sarà maggiormente portato a condividere.

4. Monitorare le statistiche relative a una campagna, a livello di singolo annuncio

Questo è uno dei più importanti fattori a livello di marketing: analizzare il rendimento di una campagna, per capire qual è il ritorno sull'investimento e decidere se investire di più o di meno. Grazie ai Tag NFC posizionati su un manifesto o su una pagina di una rivista, possiamo capire quale annuncio ha funzionato meglio, in quale zona geografica, con quale target, in che periodo dell'anno, etc. In questo modo potremo indirizzare meglio le prossime campagne, con risultati migliori.

5. Tenere traccia dei clienti e dei potenziali clienti

Una volta che il nostro consumatore ha avvicinato il proprio smartphone a un nostro Tag NFC, anche se non acquisterà niente, abbiamo la possibilità di tenerne traccia. In qualche modo, l'annuncio ha suscitato in lui un certo interesse: ha quindi perfettamente senso non lasciarlo scappare. La tecnica è quella del remarketing: riproporre al cliente, tramite diversi canali, il prodotto o servizio cui è interessato. Quando deciderà di acquistarlo, noi saremo lì. Nel frattempo, magari ci ha messo un "Mi piace" sulla pagina Facebook o ha iniziato a seguirci su Twitter, dove potremo interagire con lui e creare un legame proficuo.

Conclusioni

Ovviamente non sono tutte rose e fiori. Uno dei problemi principali, almeno per il momento, è la diffusione dell'NFC tra il pubblico, anche se al riguardo ci sono segnali molto positivi, per cui sembra essere solo una questione di tempo. Nel frattempo, è bene cominciare ad aggiornarsi: i tag NFC hanno un costo relativamente basso, ma per cominciare a utilizzarli occorre affidarsi a un'agenzia esperta e mettere in preventivo alcuni aggiornamenti in materia di marketing.

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